Rodolfo Siviero (Firenze, 1 gennaio 1911 – Firenze, 19 novembre 1983) è stato un agente segreto, storico dell'arte e politico italiano, noto soprattutto per la sua opera di recupero dei beni artistici italiani trafugati durante la seconda guerra mondiale da parte dei nazisti.
Siviero si laureò in giurisprudenza e ben presto si trasferì a Berlino, dove divenne corrispondente dell'Istituto Luce. In questo periodo, entrò in contatto con figure chiave del regime nazista, costruendo una rete di informatori che gli sarebbero stati cruciali negli anni a venire. Durante la guerra, Siviero operò come agente segreto, fornendo informazioni vitali agli Alleati.
Dopo la fine della guerra, Siviero dedicò la sua vita al recupero delle opere d'arte italiane. Utilizzando le sue conoscenze e la sua rete di contatti, riuscì a rintracciare e recuperare centinaia di capolavori, tra cui opere di Raffaello, Botticelli, Tiziano e Caravaggio. Il suo ruolo nel recupero di opere come il Ritratto di gentiluomo di Antonello da Messina è ben documentato.
La sua azione era spesso avvolta nel mistero e non sempre supportata dalle istituzioni italiane, cosa che lo portò ad agire spesso in maniera autonoma.
Siviero fu nominato ministro senza portafoglio per i problemi artistici nel 1951 e nel 1975. La sua dedizione e il suo impegno gli valsero il soprannome di "007 dell'arte" o "detective dell'arte".
Aspetti chiave della sua vita e opera:
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